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Studio Applicato delle Asana

Studio Applicato delle Asana Secondo lo Spanda Yoga

Studio Applicato delle Asana

Secondo lo Spanda Yoga

Nello Spanda Yoga l’asana si compie al suo meglio quando realizza la sua geometria rispettando criteri tecnici, fisici, respiratori, energetici, diversi da quelli utilizzati in altre forme di attività fisica.

Il corpo deve seguire consapevolmente direzioni naturali quali: verticalità, orizzonte, radicamento, spirale, torsione, principio di scarico, gravità, arresa, distensione e contrazione, ecc.

Ogni asana si consegue seguendo, quindi, principi diversi che il corpo esplora attraverso prima la presa della posizione e poi attraverso un determinato percorso di consapevolezza, dove la mente e il corpo si neutralizzano perché assorbiti nell’esperienza inizialmente sensoriale.

La pratica, la realizzazione, l’elaborazione delle asana è il luogo fisico nel quale abbiamo l’occasione di scoprire la possibilità di penetrare la profondità del nostro corpo, scoprire così le emozioni e i pensieri che ci abitano e ci condizionano e di cui spesso non ne abbiamo neanche consapevolezza.

Ecco che l’asana diventa il pretesto, l’occasione per scoprire le parti più intime, autentiche di noi stessi.

Si inizia dall’evidenza delle zone fisiche bloccate, doloranti, tese o asteniche, dove l’energia è debole.

Quando diveniamo capaci di attraversare profondamente le tensioni, i dolori fisici senza aggiungere critiche o resistenze psicologiche a ciò che scorgiamo, scopriremo anche che per ogni rigidità o dolore fisico corrisponde un’emozione, un pensiero cui siamo agganciati e identificati.

Riveliamo e liberiamo allora, un mondo interiore prima di allora sconosciuto perché nascosto, negato alla coscienza ordinaria.

Svuotare l’Asana

Dopo la presa di coscienza delle tensioni fisiche e interiori che abbiamo strutturato inconsapevolmente per difesa, scivoliamo in quell’esperienza che è definita nello Yoga Kashmirino, “svuotare l’asana, la posizione”, che intende dire esperire l’arresa, l’abbandono prima fisico, ovvero il rilascio della struttura muscolo – scheletrica – nervosa per consentire l’autentica rivelazione del significato fisico, energetico e simbolico dell’asana che si dispiega e agisce nel corpo.

Il primo passo verso questa esperienza è l’accettazione di tutto ciò che durante la pratica ci appare come conflittuale, sia sul piano fisico sia interiore, senza sottrarci o resistendo.

Studio Applicato delle Asana Palestra di Vita

L’asana è la palestra utile a insegnare come vivere consapevolmente ogni attimo dell’esistenza
Studio Applicato delle Asana

Solo dopo aver attraversato questo passaggio, è possibile giungere al cospetto dei sensi, le porte d’accesso verso le risorse, le ricchezze celate, le intuizioni negate e il piacere represso.

Il corpo lentamente scarica ogni peso e tensione al suolo, la percezione tattile diventa intensa, evidente, sottile, vibrante, iniziano a manifestarsi sensazioni varie, tra cui un afflusso che attraversa maggiormente parti del corpo, fatto di calore, fremito, tutto libero da sentimentalismo e fantasie.

La sensazione del corpo fisico con il suo peso e il limite dei suoi confini viene meno.

Stato di Vibrante Creativa Tranquillità

Lo stato generale del praticante è di una vibrante, creativa tranquillità, una dimora pacifica, ma ardente, del corpo, dei sensi, tutto l’essere entra in un magnetismo e in una radianza nella totale assenza d’identificazione e acquisizione di poteri, l’io e il suo pensiero a questo livello sono neutri, semplici osservatori.

L’esperienza prende inizio.

L’asana è la palestra utile a insegnare come vivere ogni attimo della nostra esistenza al cospetto di questa libera, vibrante, vera e incondizionata presenza, partendo dal corpo.

L’individuo nella pratica delle asana deve scoprire l’arte dell’ascolto, dell’abbandono e della generazione.

Ogni asana rivela parti del corpo e parti profonde, interiori del praticante, ogni asana nasconde ricchezze da esplorare, ogni asana è da percorrere in ogni direzione, affinché realizzi il suo “scopo”.

Così ci accorgiamo che la bellezza e la magia sono sempre, comunque e in ogni istante di presenza, anche quando ciò che rileviamo ci appare spiacevole.

L’Arte e La Bellezza in Ogni Asana e in Ogni Istante

Pashimottanasana ad esempio soprattutto per coloro che in principio la sperimentano con dolore, contrazione, impegno, diventa il tempio sacro in cui operare il risveglio delle risorse e delle facoltà di armonizzazione. Pashimottanasana rivela il livello di disponibilità e arrendevolezza dell’individuo, il livello di morbidezza con la quale si lasciano fluire le emozioni, la paura particolarmente.

Dimostra la regolazione degli elementi interni come il nostro fuoco, la nostra acqua, la nostra aria e la potenza trasformante che abbiamo e possiamo integrare.

Studio Applicato delle Asana Oltre i Confini

La sensazione del corpo fisico con il suo peso e il limite dei suoi confini viene meno
Studio Applicato delle Asana

Utilizzando la visione energetica relativa alla fisiologia energetica yoga cui si rifà anche la medicina ayurveda,  chi ha difficoltà a realizzare Paschimottanasana tende all’eccesso di Vata, l’elemento aria e di Pitta elemento fuoco , il suo cuore, la sua capacità compassionevole è limitata, portato alla negazione delle emozioni, solo in qualche raro caso cede all’eccessivo sentimentalismo. La sua facoltà assertiva è poco armonica, tende alla prevaricazione piuttosto che all’asservimento, oppure si alterna tra i due opposti.

Come elaborare, scivolare dentro l’abitazione profonda, di Pashimottanasana chiamata la pinza in italiano.

Studio Applicato delle Asana Oltre i Confini

Il concetto di sforzo viene meno quando la consapevolezza del corpo si desta
Studio Applicato delle Asana

Elaborazione Consapevole dell’Asana

Pashimottanasana si sviluppa sul suolo, questo indica la necessità di abbassare il livello dell’elemento mentale, il pensiero per andare verso l’elemento più concreto, fisico, il radicamento, infatti, la testa va verso i piedi, le ginocchia, la terra, diversamente però da come avviene in Uttanasana, dove le gambe rimangono con il bacino verso l’alto.

Qui la parte inferiore del corpo e il bacino sono a contatto con il suolo e la parte superiore si adegua in un abbandono che sollecita le nadi centrali, principali, Ida, Pingala e Sushumna ripiegandole su se stesse, dunque produce una tonificazione.

Studio Applicato delle Asana Scoperta dello Yoga Roma

Il corpo lentamente scarica ogni peso e tensione al suolo
Studio Applicato delle Asana

Allo stesso tempo distende, sedando dunque l’energia di quelle Nadi posteriori che partono dall’alto della testa scivolano tra i para vertebrali fino lungo le gambe, evidenziando e attivando così l’elemento acqua cui appartengono e contemporaneamente producendo l’attivazione dell’elemento fuoco, Agni, che riferisce lo stato anche di Manipura III chakra.

Appare ovvio che Manipura sia necessariamente costipato e che riattivandosi bruci l’aria in eccesso, causa del disordine mentale, quanto quello intestinale.

Ecco che l’azione di Paschimottanasana va a muovere oltre il sistema dei chakra anche quello dei Vayu che agiscono partendo dal livello energetico sottile immediatamente sul sistema neurovegetativo e psicologico per ritornare a quelle sottile.

L’atteggiamento di chi dimostra difficoltà in Paschimottanasa spesso nasconde un eccessivo attaccamento alla propria identità – pensiero.  Paschimottanasana dunque, riporta all’evidenza dei limiti del corpo provenienti dai limiti di un’eccessiva chiusura e autoreferenza che produce individualismo.

Ripiegare la testa per mostrare la vulnerabilità cela nel simbolo l’evidenza che agisce attraverso l’asana, potremmo aggiungere molto altro rispetto le componenti e la simbologia di Pashimottanasana.

Nella seconda parte dell’articolo, scopriremo anche la tecnica dell’esecuzione, geometria, direzioni, gravità, abbandono e altri elementi con i quali si costituisce e si realizza Paschimottanasana fino a trascendere e smarrire l’asana per sprofondare prima nell’arresa dentro l’asana e poi nella vacuità che si sperimenta.

E’ qui che si compie veramente e completamente il suo Scopo, quando tutto il mentale e il fisico si assorbono nella coscienza prima sensoriale e poi sottile che si manifesta, ovvero la vibrazione Spanda, lo stato di Yoga.

Informazioni sull'Autore

Spanda Yoga

Mi chiamo Silvia Mileto e nasco a Roma nel 1971. Fin da giovanissima, anche “grazie” a un’esperienza personale particolarmente impegnativa dal punto di vista fisico e non solo, ho sentito il richiamo verso la comprensione del senso profondo della vita, dell’essere umano e del complesso mondo interiore da cui è abitato e si riflette inevitabilmente sul corpo fisico.

2 Commenti

  1. Gianluigi

    Cara Silvia, grazie della spiegazione sugli asana. “Lo stato generale del praticante è di una vibrante, creativa tranquillità, una dimora pacifica, ma ardente, del corpo, dei sensi, tutto l’essere entra in un magnetismo e in una radianza …”
    Per ora riesco a percepire un po’ questo stato in Shavasana, ma piano piano spero diestenderlo anche ad altre asana (in cui al momento sono ancora molto distratto dalle tensioni fisiche). 🙂

    Invece mi trovo a dissentire quando scrivi che le difficolta’ nell’entrare nel Paschimottanasana siano legate a una capacita’ compassionevole limitatata e all’individualismo. Io, pur avendo difficolta’ con il Pascimottanasana, non credo di avere queste caratteristiche. Comunque ogni persona e’ unica, Nel mio caso la difficolta’ in questo asana avra’ anch’essa il suo significato. 🙂
    Un abbraccio
    Gianluigi

    Rispondi
  2. MH OM

    Meraviglioso…

    Rispondi

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